martedì 30 ottobre 2012

PAPPAPPERO HALLOWEEN GARLAND















Ho realizzato una ghirlanda di Halloween personalizzata per pappappero.com. Se ti piace puoi scaricarla qui, prepara le forbici e ritaglia le bandierine, stendi un filo di spago ed appendi la ghirlanda al muro, sarà la scenografia perfetta per il gioco della mela.


giovedì 11 ottobre 2012

IT WAS ALWAYS OTHER PEOLPLE WHO CALLED ME WEIRD

Da questo mese collaboro con la redazione di SOFT REVOLUTION e trovo entusiasmante che la redazione sia composta da giovani ragazze, di cui io probabilmente sono la più stagionata.
Ogni mese si sviluppa un tema e il lavoro è ben organizzato, c'è chi si occupa degli articoli, chi di realizzare nastroni settimanali chi impagina e rilega la fanzine cartacea (che potete acquistare qui) e chi come me si dedica alla produzione di immagini.


Il tema del mese "MOSTRI E FREAKS" per quanto stimolante non nego mi abbia messo in difficoltà. Fino a che non ho avuto l'illuminazione ed ho capito che, la cosa giusta da fare non era tanto cercare spunti nella cinematografia, nella letteratura, o nel mirabolante immaginario che evocano queste due parole, quanto guardarmi attorno e quindi vedermi in qualche modo dentro. Ho fatto anche uno sforzo di memoria, fino a tornare al tempo in cui ero e forse sono ancora un piccolo esserino basso con gli occhiali, una paffuta bambina urfida ed ho realizzato che da sempre le persone mi hanno considerato un pò "strana".
Non parlo di eccentricità, bizzarria, ma parlo di quel ganere di stranezza che lascia un pò l'amaro in bocca, quella che tu accetti ad occhi chiusi perchè sai essere una caratteristica della quale non puoi fare a meno ma, che le persone da fuori, storzando il naso non capiscono appieno. Niente come le cose che non si comprendono da un lato affascinano, dall'altro richiedono impegno e tempistiche abbondanti e di questi tempi si sa, il tempo è merce rara.
Non vorrei essermi calata nella parte dell'incompresa, anche perchè non lo sono e non mi ci sento, ma credo che l'essere a mio modo un pò freaks dipenda tutto dal fatto che a me fondamentalmente non me ne importa nulla di essere accettata, vivo bene la mia condizione, non mi sbatto per cercare di essere o apparire quella che non sono, anche se questo atteggiamento mi rendo conto destabilizza e non poco chi mi conosce superficialmente.
Bene, finito il pistolotto di spiegazione di cui nessuno forse sentiva la necessità tranne me, chiudo con il link al sito di SOFT REVOLUTION che potete seguire anche su FB e su Twitter.
Quindi, se siete interessati ad una webzine indipendente alimentata con amore spassionato che dedica spazio, tempo ed energie ad una critica costruttiva dei prodotti culturali che accompagnano le nostre vite, così come al riconoscimento della creatività delle ragazze e delle donne che rendono più apprezzabile e vivibile questo mondo, contribuite e sostenete SOFT REVOLUTION con una donazione.


domenica 7 ottobre 2012

E' NATO PAPPAPPERO!!!



















Pappappero.com è un concept store dedicato all'infanzia ideato da due amiche e mamme, Alessandra e Federica. Alessandra e Federica sono due giovani donne che, nonostante l'impegno dei figli (5 in due) ed i problemi della quotidianità hanno osato, hanno rischiato e ci sono riuscite. In questi mesi mi sono dedicata alla realizzazione del logo e del sito con entusiasmo, non sempre si ha la fortuna di lavorare a progetti che fin da subito stimolano la fantasia e che, con il passare delle settimane inizi anche ad amare. Del progetto pappappero mi è piaciuto fin da subito l'apertura della sezione handmade che propone prodotti fatti a mano (in questo caso prodotti da designer tra l'Emilia e la Romagna) cosa che, durante la mia analisi dei siti della concorrenza raramente ho riscontrato. Fate un giro sul sito pappappero.com perchè troverete davvero, come dicono Alessandra e Federica, "oggetti con l'anima dedicati ai bambini che amiamo".

lunedì 1 ottobre 2012

SHAKESPEARE'S SISTER



La rappresentazione di un sacco di ossa stanche e ansimanti, attirate verso la disperazione ed il suicidio, è messa aspramente nel contesto della strisciante assurdità di un modo di vivere contrassegnato dal desiderio di notorietà e di successo. Indubbiamente autobiografico, la leggerezza con la quale Morrissey tratta una parte molto reale e terribile della propria esistenza è davvero impressionante. Il verso "young bones groan" è un semplice adattamento di una riga scritta da Elizabeth Smart nel suo libro "By Grand Central Station I Sat Down And Wept". Nel libro il frammento di testo "... our bones groaned like old trees..." viene subito dopo una scena in cui la protagonista del racconto si trova sul bordo di una scogliera, con lo sguardo rivolto alle rocce ed al mare in basso.

Il titolo della canzone deriva da un saggio di Virginia Woolf intitolato "A Room of One's Own". Nel saggio la romanziera inglese del 20esimo secolo esprime la frustrazione che le scrittrici del presente e del passato hanno provato sulla loro pelle. Nel passato, alle donne non era concessa un'istruzione, privilegio riconosciuto ai soli uomini. La Woolf crea il personaggio della "sorella di Shakespeare", una donna che aveva la stessa creatività e ambizione del buon vecchio William, ma a cui mancava il supporto che il pubblico concesse a lui. Lei non aveva la possibilità di scrivere le sue opere, perché la sua famiglia non le avrebbe mai concesso di accedere alla scuola. Fugge da casa e tenta di trovare il suo sbocco creativo nel mondo reale. Presa dalla frustrazione, infine, al termine della storia si uccide. Virginia Woolf spiega perché una donna nata con un talento durante l'epoca di Shakespeare, non avrebbe potuto vivere come una donna di genio. "Qualsiasi donna nata con un grande dono nel 16esimo secolo sarebbe certamente impazzita, si sarebbe uccisa o avrebbe terminato i propri giorni in qualche solitaria casa di campagna fuori dai villaggi, mezza strega, mezza maga, temuta e derisa da tutti." Testo completo qui


Morrissey's portrayal of a heaving and tired sack of bones, lured to suicide and despair, is acidly placed in context by the trailing absurdity of a wish-to-stardom lifestyle. Undoubtably autobiographical, the flippancy with which he deals with a very real and very terrible part of his life is really quite impressive. The line "young bones groan" is a slight adaptation of a line from Elizabeth Smart's "By Grand Central Station I Sat Down And Wept"; in the book, the line "...our bones groaned like old trees..." is soon after a scene where the heroine of the book stands at the edge of a cliff, considering the rocks and the sea below.

The title of the song comes from a Virginia Woolf essay entitled "A Room of One's Own". In the essay the 20th century English novelist expresses the frustration women writers past and present have felt. In the past, women were not allowed the schooling let alone the recognition of the men of their eras. Woolf creates Shakespeare's sister, a woman who would have the same creativity and ambition as good ol' Will, but would lack the support he was given by the public. She would not have the ability to write his works, for her family would not allow her his schooling. She would run away from home and attempt to find her creative outlet in the real world. In her frustration, she would eventually kill herself. Virginia Woolf explains why a woman born a genius during Shakespeare's day could not have lived as a genius. "Any woman born with a great gift in the 16th century would certainly have gone crazed, shot herself, or ended her days in some lonely cottage outside the village, half witch, half wizard, feared and mocked by all." Full text here