Ho ritrovato un vecchio libro delle scuole superiori di mio padre, "Complementi di matematica" di Giuseppe Zwirner, terza edizione, 1966. In matematica sono sempre stata una frana, sono stata rimandata per due anni di fila dal professor Bolognesi...non c'è da stupirsi, durante i compiti in classe girava per i banchi cantando una filastrocca sulla patata. Beh, le sue patate mi sono costate due estati di ripetizioni, ma la soddisfazione di riuscire in una materia che non volevo assolutamente studiare e sentire la voce incredula del professore durante l'esame orale dire: "non puoi certo aver copiato da nessuno, è un sette e mezzo, nessuno ha preso un sette allo scritto" mi ha dimostrato che la matematica è solo questione di studio, metodo ed applicazione. Oltretutto i numeri, le infinite operazioni con parentesi quadre, graffe, tonde e via dicendo hanno sempre fatto viaggiare la mia fantasia, così oggi ho fatto un picnic di fine estate con il libro di Zwirner, festeggiato il mese di settembre che spalanca le porte all'autunno dando finalmente sfogo all'immaginazione e giocando come più mi piace tra parentesi, numeri relativi, frazioni ecc. Senza l'ansia che il professor Bolognesi, potesse prendere la mira e tirarmi come suo solito uno dei gessetti fino in fondo alla classe.
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